Alla scoperta del Canyoning!

580_eddyline..ch201277125943_6Il Canyoning è uno sport che ha preso campo in Italia solo dai primi anni ’90, quindi in costante fase di sviluppo.
Il canyoning (torrentismo) non è uno sport individuale, ma di gruppo.

Attualmente viene praticato solo a livello turistico attraverso i Centri di sport fluviali o autonomamente da gruppi di appassionati. Non abbiamo infatti notizie di competizioni nell’ambito del canyoning (torrentismo).

Consiste nella discesa a piedi di torrenti caratterizzati dalla presenza di gole anche profonde, forti dislivelli, cascate, scivoli, toboga. Per far ciò si utilizza il semplice camminare sulle sponde e sul greto del torrente stesso, il nuoto e il calarsi con le corde. Si pratica in torrenti poveri di acqua, generalmente con portate inferiori ai 200 litri al secondo. Generalmente le gole, che in gergo vengono chiamate “forre” sono spesso inaccessibili dall’esterno.
Gli ostacoli all’interno di una forra sono rappresentati principalmente dalle cascate, che vengono superate con l’ausilio di corde o, dove possibile, effettuando tuffi, scivolate o passaggi di arrampicata in discesa. Spesso alla base delle cascate sono presenti profondi laghetti. In tale caso, dopo la discesa su corda o con tuffo, con una breve nuotata si raggiunge la riva.

Qualora si usino le corde è necessario che sia presente un sistema di ancoraggio, cioè un punto dove assicurare la corda. Gli ancoraggi sono costituiti da tasselli ad espansione o fissati nella roccia con resine speciali. Quando tutti i partecipanti si sono calati, la guida recupera la corda e tutto il materiale, (all’infuori dell’ancoraggio che rimane fisso), per essere riutilizzato nelle successive calate.

Il canyoning (torrentismo) non è di per sé uno sport classificato estremo. Lo può diventare solo se praticato in situazioni particolari quali portata d’acqua del torrente troppo alta, temperature particolarmente basse o esplorazioni in ambienti sconosciuti.

I percorsi hanno mediamente una durata variabile fra le 2 e le 8 ore, ma sono presenti anche percorsi più lunghi che richiedono bivacchi notturni. Spesso è necessaria una marcia di avvicinamento in salita per raggiungere il punto di partenza.

Le tecniche di progressione attualmente in uso sono tecniche specifiche per l’attività, ma sono comunque derivate dall’alpinismo, dalla speleologia, dagli sport di acqua viva (Kayak, Hydrospeed).

Le principali tecniche di progressione sono:

  • la discesa su corda con l’ausilio del discensore
  • il tuffo o la scivolata
  • l’arrampicata in discesa
  • la marcia sul greto del torrente
  • il nuoto in acqua bianca (o in corrente)
  • il nuoto in acqua tranquilla o leggera corrente

Il materiale utilizzato è:

  • corde (di lunghezza variabile e idonea al percorso, generalmente corde da speleologia)
  • moschettoni
  • discensori
  • carrucole
  • fettucce
  • sacco autosvuotante per trasportare le corde
  • muta di neoprene di 5 mm
  • casco
  • scarpe da acqua con suola robusta ma non rigida
  • trapano, chiodi da roccia, tasselli, resine (questo materiale nei casi in cui si debba attrezzare una forra)

La pratica di questo sport, anche se al tempo di sport non si trattava ancora, ha origini antichissime. Fu infatti probabilmente lo Spagnolo Francisco De Coronado a cimentarsi per primo in questa attività fluviale, quando nel 1540 si aprì la via verso il Messico tra le gole del Colorado. La stessa parola “canyon” infatti ha derivazione dalla parola spagnola “canon” che vuol dire canale.

Successivamente, alcuni secoli dopo, in Europa il Francese Martel esplorava la gola del Verdon a bordo di una specie di zattera, era il 1905.

Intorno agli anni ’70 vi fu la fase esplorativa di questo sport, prevalentemente praticata dagli speleologi, mentre negli anni ’80 questa disciplina comincia ad avere una sua affermazione autonoma in Spagna e in Francia.

Come tutti gli sport anche il canyoning (torrentismo) è in continua evoluzione. L’avvento delle fibre sintetiche nella fabbricazione delle corde e nuove leghe per quanto riguarda i metalli hanno permesso di migliorare e rendere più sicure le attrezzature che si utilizzano nel canyoning (torrentismo). La grande evoluzione è stata però data dall’uomo, dalla sua caratteristica innata di inventare, provare e sperimentare in situazioni sempre più al “limite”. Infatti nel Canyoning l’evoluzione grande è consistita praticamente nell’evoluzione tecnica: il numero sempre più alto di praticanti, l’aiuto fornito dai materiali tecnici, i test effettuati sul campo da questi uomini, hanno portato nel tempo a modificare certe tecniche di progressione in forra e di uso delle corde a vantaggio della sicurezza e della praticità, arrivando a discendere forre che qualche decennio fa erano impensabili.

Quindi come per gli altri sport fluviali: kayak, rafting, hydrospeed che nel tempo hanno conosciuto una evoluzione nei materiali di costruzione e nelle tecniche di conduzione, anche il canyoning ha avuto la stessa sorte.
In Italia il canyoning sta vivendo dalla metà degli anni ’90 una fase di grande espansione, nuovi percorsi vengono esplorati ed attrezzati ogni anno, e nel 1998 nasce l’Associazione Italiana Canyoning (AIC).

Attualmente il canyoning è particolarmente diffuso in Spagna e Francia, mentre si sta progressivamente diffondendo oltre che in Italia, anche in Svizzera, Austria, Germania e Grecia.